Sophia Loren, che allora si chiamava ancora Sofia Lazzaro, è emersa dalle macerie della guerra come Venere dalle acque del mare. Una bellezza tutta italiana, prorompente e teatrale fino alla sfrontatezza e nello stesso tempo orgogliosamente casta. Veniva fuori dal polverone con un abitino semplice, quasi povero. Un sorriso pieno di luce e di malizia. Provocante ma intoccabile, statuaria eppure fragile. Una donna che intimidiva i semplici e trasformava in uomini vili i presuntuosi. Da bambina se n'era rimasta rintanata nei rifugi. Ora che gli italiani tornavano ad aprire i loro negozietti, a spingere il pedale delle macchine da cucire, ecco arrivare a grandi passi questa ragazza magnifica, il petto araldico, il vitino che poteva passare attraverso un anello, due gambe imponenti, il mento alto e stizzoso, uno sguardo che volava dietro le spalle di tutti, come a voler scrutare il futuro. Pochi giorni e Sofia Lazzaro divenne lo specchio di un popolo che, insieme alle case, voleva ricostruire una moralità e un costume che sembravano andati anch¹essi in frantumi. Compariva nei fotoromanzi con tutta la sua irresistibile, popolare bellezza proprio per riportare continenza e cristiana umiltà nei borghesucci affamati di dissipazione. Divenne il simbolo di un tesoro da non sciupare, di una bellezza da non umiliare e sprecare. Anzi, le sue naturali virtù dovevano essere custodite e rese degne di un ambiente politico, moralmente sereno e consapevole. Insomma Sofia Lazzaro altro non era che l¹Italia stessa, l¹Italia turrita: dalle forme di nobilissima bellezza, dall¹anime ricca e densa di vita, dai modi semplici e contadini. La mostra, di cui il volume è il catalogo completo, mette a disposizione del lettore sprazi di intimi ricordi, fra cui anche inedite e segrete corrispondenze, nonché ripercorre con bellissime immagini originali, documenti di oltre 40 anni di storia, manifesti c ....La descrizione continua sul sito www.gangemieditore.it
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