Reseña del editor:
Manuale e allo stesso tempo riflessione critica sulla materia, il volume mostra che il diritto amministrativo e i suoi mutamenti sono regolati non da un ordine giuridico ipostatico, ma dalla logica dell'azione collettiva. In questa prospettiva, il diritto amministrativo, da un lato, mira ad affrontare i problemi strutturali e funzionali dell'organizzazione e dell'azione pubblica; dall'altro, è l'esito, mutevole e instabile, di interazioni ripetute tra politici, burocrati, giudici e privati. Nel testo l'analisi giuridica è integrata con quella economica e politologica: sia per evidenziare le valutazioni e i comportamenti strategici dei diversi soggetti operanti nella sfera pubblica, sia per stimare gli effetti delle regole del diritto amministrativo sul benessere collettivo.
Críticas:
Corpo normativo relativamente recente, figlio dello stato moderno, il diritto amministrativo è abitualmente rappresentato come un insieme di regole unitario e coerente, retto da principi generali apparentemente immutabili. Invece è oggetto di un incessante lavorio legislativo e ha conosciuto, negli ultimi 25 anni, trasformazioni profonde sotto la spinta della globalizzazione e dell'integrazione europea: il peso delle fonti sovranazionali è notevolmente cresciuto (in molti campi l'azione amministrativa è quasi interamente disciplinata da regolamenti e direttive dell'Unione), si sono moltiplicate le commistioni tra sistemi giuridici appartenenti a tradizioni differenti, l'impiego degli strumenti privatistici (fondazioni, società, contratti) è aumentato. Il testo ricostruisce la logica e la dinamica dell'azione amministrativa con uno sguardo anche al di là dei confini nazionali.
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