Reseña del editor:
Piantagioni di tabacco nella Carolina del Nord su cui non cresce più nulla, acciaierie dismesse dell'Ohio ridotte a scheletri arrugginiti, complessi residenziali della Florida trasformati in cattedrali nel deserto dalla crisi immobiliare, scuole pubbliche della California in caduta libera. È difficile stabilire quando tutto questo abbia avuto inizio. Quando la più forte economia del mondo abbia mostrato i primi segni di cedimento. Quando le istituzioni che tenevano unito un paese abbiano cominciato a sgretolarsi - lacerate dalle lotte intestine, dalla corruzione, dal venir meno di regole e valori condivisi -, mandando in frantumi dopo quasi mezzo secolo la "Repubblica di Roosevelt". Ed è difficile immaginare la vita quotidiana di milioni di cittadini comuni, lasciati soli tra le macerie e costretti a improvvisare i propri destini individuali. Sono le ferite aperte dell'America quelle che George Packer, brillante giornalista del "New Yorker", ci invita a guardare in questo viaggio nella storia recente degli Stati Uniti. Un viaggio che dalle stanze del potere politico a Washington arriva al cuore del potere finanziario di Wall Street, passando attraverso la rivoluzione hi-tech della Silicon Valley e i desolati paesaggi urbani della Rust Belt colpiti dalla deindustrializzazione. Un viaggio tra comunità disgregate, città in rovina, stabilimenti smantellati o delocalizzati, lavoratori con sempre meno diritti e tutele e un ceto medio che la crisi economica ha fatto scivolare inesorabilmente verso la povertà.
Reseña del editor:
La democrazia statunitense è minacciata da un declino senza precedenti: nell'arco di una sola generazione, una serie di mutamenti nella struttura sociale ed economica hanno contribuito alla crescita di una nazione in cui si alternano senza vie di mezzo vincitori e perdenti, il sistema politico è ormai sull'orlo del collasso, e i cittadini sono spinti alla deriva, sempre più lontani dall'uguaglianza e dalle opportunità promesse dallo Stato. In un saggio acuto e originale, George Packer, giornalista del "New Yorker", racconta gli ultimi trent'anni degli Stati Uniti attraverso le storie dei suoi cittadini: un viaggio alla scoperta dell'America e della gente comune, che si intreccia a brevi ritratti dei grandi personaggi di questi ultimi anni, da Colin Powell a Jay-Z. L'affresco di una nazione frantumata, in cui le elite non sono più tali, le istituzioni non funzionano e i cittadini, abbandonati a loro stessi, sono costretti a progettare individualmente il successo e la salvezza personale.
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