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    Softcover. Zustand: Bon. Ancien livre de bibliothèque. Légères traces d'usure sur la couverture. Ammareal reverse jusqu'à 15% du prix net de ce livre à des organisations caritatives. ENGLISH DESCRIPTION Book Condition: Used, Good. Former library book. Slight signs of wear on the cover. Ammareal gives back up to 15% of this book's net price to charity organizations.

  • Mazzanti,Anna. Princi,Eliana.

    Verlag: Il Sole 24 Ore, Milano,, 2007

    Anbieter: FIRENZELIBRI SRL, Reggello, FI, Italien

    Bewertung: 5 Sterne, Learn more about seller ratings

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    Zustand: COME NUOVO. Il Salon d'Automne di Parigi del 1905 tenne a battesimo l'esordio ufficiale di un piccolo gruppo di giovani artisti accomunati da un percorso formativo analogo, dall'amore per la luce calda e le ombre lunghe del Midi, dal costante riferimento alla ricerca pittorica di Cézanne. Riuniti in un'unica sala, i loro paesaggi, ritratti e idilli domestici abbagliarono visitatori e recensori. Per definirne l'eccentricità formale e denotarne la carica eversiva, il critico Louis Vauxcelles coniò una delle formule più celebri della storia dell'arte novecentesca: fauves, selvaggi della moderna scena parigina. Spietata fedeltà alla percezione retinica, traduzione del dato visivo in termini di toni e timbri cromatici, composizioni sghembe furono interpretate da Matisse, Derain, Braque, Friesz, Camoin, Marquet, Van Dongen, Dufy come l'antidoto necessario alle derive di fine secolo: al facile realismo, da un lato, e alla dogmatica scienza del colore divisionista, dall'altro. Ma in assenza di un programma o di una base teorica, il gruppo si disperse a brevissimo giro in ricerche differenti, talora contraddittorie. Derain, dopo un fortunato sodalizio con Matisse, scopri al British Museum di Londra l'arte primitiva e ne sposò eleganze e monumentatila, in un percorso di progressivo avvicinamento all'esperienza coeva di Picasso. Braque accentuò, insieme a Friesz, la cifra accattivante dei suoi paesaggi portuali, per poi tornare decisamente sui suoi passi e approdare alla solidità e al cromatismo ribassato del cubismo, di cui sarà, con Picasso, tra i protagonisti riconosciuti. Camoin, Dufy e Marquet adottarono per i loro intimi quadretti bagnati dalla luce mediterranea formule garbate, di immediata presa sul collezionismo internazionale, in particolare russo. Van Dongen piegò le accensioni di colore tipiche dei fauve a un repertorio affollato di personaggi circensi, scene mondane, nudi, secondo una cifra aggressiva, quasi pre-espressionista, che ne avrebbe dettato la fortuna soprattutto in Germania. Solo Matisse, nel corso di tutta la sua carriera, tornò a più riprese a interrogare l'esperienza fauve, per discuterne i presupposti e rileggerne le acquisizioni. Ripercorrere le sue opere principali, da Luxe, calme et volupté (1904) fino alla cappella di Vence (1948-52), attraverso le serie degli anni Trenta, la decorazione Barnes e i papiers découpés, significa in questo senso confrontarsi con un percorso di ostinata, inattaccabile fedeltà al colore, e all'irrisolta tensione tra colore e disegno: perché il colore - avrebbe detto Matisse verso la fine della vita - è una liberazione. cm.23x29, pp.310, ill.colori. Coll.I Grandi Maestri dell'Arte. L'artista e il Suo Tempo. Milano, Il Sole 24 Ore cm.23x29, pp.310, ill.colori. brossura copertina figurat a colori. Coll.I Grandi Maestri dell'Arte. L'artista e il Suo Tempo. brossura copertina figurat a colori.