Un giorno qualunque, un uomo qualunque torna a casa dopo il lavoro. Quando si accorge di non sentirsi bene si mette a letto e, nella valigia che porta con sé da oltre dieci anni, scopre un diario; non si tratta, però, di un taccuino qualunque, ma di un diario proibito, scritto da lui stesso tra il 1944 e il 1945. Un itinerario di formazione nella natia L'Aquila. Le pagine ingiallite raccontano all'uomo, ormai maturo, facce, luoghi ed episodi della propria giovinezza. Comincia un serrato dialogo tra l'innocenza, a volte un po' crudele, di un io bambino; la freddezza folle di un io-giovanissimo che, da ufficiale "nero", si macchia di crimini efferati e la rassegnata consapevolezza dell'io-adulto che, approdato all' autoconservazione, sa che "la propria pelle vale più di qualunque impulso pulito". Se l'orrore non si può cancellare, si può scegliere di chiuderlo nel più remoto angolo della propria coscienza.
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Zustand: OTTIMO USATO. Tracce ITALIANO N.36 della collana diretta da Roberto Miele, prefazione di Mario Avagliano, introduzione dello stesso A., pagine in buonissimo stato di conservazione, appena ingialliti alcuni bordi, brossura editoriale flessibile, illustrata, con alette e con piccolo segno di usura del film protettivo al bordo inf.post. Numero pagine 182. Artikel-Nr. MAE2095
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