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Discorso e persecuzione. L'eredità del passato nel meccanismo persecutorio (I territori) - Softcover

 
9788874185306: Discorso e persecuzione. L'eredità del passato nel meccanismo persecutorio (I territori)
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Contraportada:
Spesso si associa la persecuzione a un sistema coordinato di restrizioni e torture messe in atto da un regime politico dittatoriale nei confronti di una minoranza. Il totalitarismo e la violenza fisica, però, non sono condizioni necessarie e sufficienti, ma solo due caratteristiche del meccanismo persecutorio, che molto più spesso opera con la diffusione del luogo comune e dell’odio, generando diffidenza, paura e segregazione sociale. Le democrazie moderne non sono immuni dall’oppressione che può svilupparsi e riprodursi attraverso non solo i mezzi di comunicazione e il linguaggio comune, ma anche tramite il discorso istituzionale che ne utilizza i concetti e le categorie escludenti. Le inquietanti similitudini tra i sistemi persecutori del passato e quelli del presente rivelano la continua ricerca del capro espiatorio da parte delle diverse società umane come elemento di coesione e giustificazione della propria esistenza, soprattutto nei periodi di crisi sociale quando le certezze vacillano venendo sostituite dal pregiudizio.
Nota de la solapa:
Difficilmente parlo di me, forse perché non c'è molto da dire o forse perché sono conscio che mi dilungherei in particolari privi d'importanza. Sono nato a Milano il 9 maggio 1978, una data purtroppo storica in quanto dopo poche ore dalla mia nascita fu ritrovato il corpo di Aldo Moro a Roma, mentre a Cinisi Peppino Impastato pagava con la vita il suo coraggio di uomo contro la mafia. Un giorno che ha ferito profondamente il nostro Paese, lasciando due cicatrici che non scompariranno mai, ha segnato il mio destino; almeno questo mi piace pensare, considerata la passione per i temi politici, sociali, storici e filosofici che in qualche modo ho sempre espresso fin da bambino. Ho passato buona parte della mia vita a Milano, un rapporto di amore e odio che continua ancora oggi nonostante mi sia trasferito da tempo nella più tranquilla Lodi. La fortuna di nascere e crescere in una metropoli è quella di avere sempre tutto a disposizione: il ristorante sotto casa, il supermarket, il centro commerciale, l'università a portata di mezzi pubblici. La sfortuna è che molte di queste cose non sono così indispensabili e ti trasformano in un essere umano solo con una parvenza di socialità, se glielo permetti. In una città come Milano hai a che fare con tutto e con il suo contrario; è una "palestra filosofica" perché ti fa capire come non esistano "giusto" e "sbagliato", perché ti rende un individuo ma ti permette di essere in contatto con tutti, perché ti fornisce le armi per difenderti ma anche quelle per spararti alla tempia se non dovessi più farcela. In questa realtà (così come io l'ho vissuta) ho passato la mia infanzia, ho conosciuto i miei più cari amici, ho imparato che bambini e ragazzi spesso sono più saggi degli adulti, ma ho anche sofferto per la perdita di persone care. Come in un film di Robin Williams, ho avuto la fortuna d'imbattermi in alcune figure accademiche che sono riuscite a tirare fuori qualcosa di buono che si nascondeva ostinatamente dentro di me; il mio modo di ringraziarle è stato laurearmi in Scienze Politiche nel 2002 presso l'università della mia città e nel trasformare i loro insegnamenti in obiettivi da conseguire ogni giorno. So bene quello che si dice sulla facoltà che ho scelto, ma è una delle poche cose che non rimpiango della mia vita. Tra la voglia di trasmettere ad altri ciò che mi era stato insegnato, diventando professore scolastico, e quella di tentare una carriera giornalistica, ha prevalso il pragmatismo di una persona che viveva da sola e doveva far fronte alle spese e ai problemi più comuni; nonostante le esperienze lavorative che fin qui ho affrontato non siano mai state totalmente in linea con il mio percorso scolastico (una serie di esperienze tra il commerciale e il marketing), mi hanno permesso di sopravvivere e di capire che il mondo del lavoro è quanto di più lontano dalla più bella utopia. Diciamo che qualcosa di simile all'ideale utopico l'ho raggiunto sposandomi nel 2007 con la persona che più d'ogni altra mi ha capito e mi è stata vicina quando io stesso mi sarei "lasciato". Oltre alla mia attuale occupazione di redattore di manuali tecnici, continuo a interessarmi di tematiche sociali e politiche grazie alla collaborazione che porto avanti da oltre due anni con La Voce d'Italia (www.voceditalia.it) e partecipo a tutti gli eventi e incontri che con esse hanno attinenza. Non sapendo cosa mi riserverà il futuro e cosa è rimasto nascosto nel passato, affronto il presente senza illusioni e senza rassegnazione: entrambe costano troppo e ti lasciano sempre a mani vuote.

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  • VerlagProspettiva Editrice
  • Erscheinungsdatum2008
  • ISBN 10 8874185308
  • ISBN 13 9788874185306
  • EinbandTapa blanda
  • Auflage1
  • Anzahl der Seiten182

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