N° 59 della collana "Le storie della Storia" fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa| Il tunnel ghirardiano prosegue. Questo quinto libro di Giulio Ghirardi, qui in collana, ci conduce ancora nel suo tunnel ch'è labirintico: ma di una geometria in spazio e tempo, rientrante nell'invenzione dello scrittore: il labirinto ha uscite infinite, quasi specchi ottenuti dalla luce di un diamante rotante. Quindi non è un tunnel, non è un labirinto. Siamo, condotti a mano dallo sctittore, tramite occhi e intelligenza sulle pagine, noi stessi. L'autore, proseguendo in questo ascensionale, ma in profondità, poema di se stesso, narra anche il nostro autoritratto. Entra Ghirardi negli scrittori che delle pagine non fanno solo divertimento, che pure c'è ed è gioiosamente illuminante, ma tentazione e modo per scendere in noi stessi. C'è, nell'operazione, tutta però contemporanea, una sorta di metodo dantesco. Le stelle alla fine appariranno. Intanto bisogna vivere il percorso: la vita e il pensiero sulla vita. Del resto lo scrittore è ben consapevole della sua operazione letteraria, inventiva: non a caso nel libro parallelo "Elzeviri per Margherita" di questo cammino dell'intelligenza scopritrice c'è la nostagia di una trama, di un ritratto. La trama dell'avvenire? mutevole secondo ogni uomo. Del ritratto: suo e di ogni lettore.| Su Giulio Ghirardi - e questa annotazione rientra nel dovere informativo della cura della collana - il giudizio letterario si va assestando su posizioni che fanno di lui un protagonista nella nostra letteratura di oggi. La testimonianza è condivisa anche da un suo critico di rigorosa osservanza dello sviluppo dell'avvio di questo Secolo XXI, qual'è Renato Minore. Mentre questo libro parte per le librerie, c'è la notizia dell'assegnazione a Ghirardi, nell'ambito del Premio Pizzo 2002, della Medaglia intestata a Corrado Alvaro: è come un sal ....La descrizione continua sul sito www.gangemieditore.it
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