Contraportada:
Non avevo ancora 10 anni. ma ero già sfuggita a due fidanzamenti ufficiali, il primo con Antyllus, il figlio di Antonio, il secondo addirittura con un barbaro: il futuro re dei Geti, Cotiso. In realtà sulla scacchiera della politica contavo come una pedina di vetro ai Latruncoli, il gioco con il quale fin da bambina ero solita intrattenermi con mio padre. Ero diventata abile ad impadronirmi della pedina del Re, che conserva la libertà di movimento anche quando il giocatore perde la Regina. Vincevo spesso e Augusto era deluso come un bambino, quando mangiavo la sua pedina venutasi a trovare tra due di diverso colore. La triste vita di Giulia, la figlia di Ottaviano Augusto. Tra i due un legame molto saldo, intriso di complicità e ammirazione, che si spezza quando Giulia, accusata di adulterio, sarà costretta a un esilio senza ritorno. Dalle fonti storiche affiorano dubbi sui motivi che emarginarono l’unica figlia di Augusto, allontanandola per sempre dalla vita dorata che conduceva a Roma, per seppellirla viva su uno scoglio in mezzo al mare, sull'isola di Ventotene. Chi aveva interesse alla sua rovina? Per quali motivi Augusto non perdonò mai sua figlia, che pure amava teneramente?
Nota de la solapa:
Antonella Tavassi La Greca è nata nel 1951 a Napoli, dove si è laureata in Storia e Filosofia nel 1974. Dal 1975 si è trasferita a Roma. Ha insegnato per circa vent'anni nei licei della capitale. "La pedina di vetro" è la sua opera prima.
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