Settimo volume dell'opera "L'Architettura del Ferro", interessata a comprendere tempi, modi ed esiti dell'impatto della Rivoluzione Industriale sul mondo dell'architettura e dei suoi contenuti estetici e spaziali, "L'Architettura del Ferro. La Russia, 1815-1914" apre una seconda fase della ricerca dedicata allo sviluppo nel secolo XIX dell'architettura metallica in contesti geoculturali o estranei ed antagonisti alla "civilisation machiniste", oppure collocati su orbite eccentriche, e più periferiche, rispetto a quelle dei Paesi di prima industrializzazione.| In entrambe le situazioni, l'irrompere inesorabile delle nuove tecnologie industriali scardina e trasforma assetti ambientali e culturali di millenaria sedimentazione, apportando modificazioni profonde destinate a condurli a rapida ed inarrestabile obsolescenza.| È il caso, che questo saggio illustra, della Nazione russa, ancora espressione di una cultura rurale profondamente connaturata con una terra mitica rimasta intatta nei propri favolosi profili naturali, svegliata nell'Ottocento dal suo lunghissimo medioevo politico e culturale da un rinnovamento tecnologico, foriero di nuovi fermenti ideologici, che l'uso del ferro e del vetro procura ed alimenta all'inizio con interventi stranieri, poi con ingegneri, architetti ed artisti russi rivelatisi, come V. G. Svuchov, in grado di modificare gli stereotipi costruttivi occidentali con brillanti invenzioni tipologiche e strutturali, anche recuperando con fantasia forme e contenuti dell'autoctona memoria storica ed ambientale.| Romano Jodice, architetto, è Professore Associato di "Storia dell'architettura contemporanea" presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".| È anche docente di "Complementi di storia dell'architettura" presso il Corso di Diploma Universitario in Edilizia della medesima Università.| È Direttore della ricer ....La descrizione continua sul sito www.gangemieditore.it
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