Reseña del editor:
«Il libro di Ermes Carassiti sbaraglia ogni possibile dubbio circa la pena e la tristezza e la compassione fuori luogo che la parola "malattia", la parola "dolore" ci provocano. È un libro allegro, un libro vivo, tenace e coraggioso. In ogni ammalato noi proiettiamo la nostra debolezza e le nostre paure. L'ammalato le testimonia una per una, ce le rammenta, le incarna. Beh, l'ammalato Carassiti ha il merito formidabile di chiamarle per nome, le nostre paure, nessuna esclusa, e caricarsele in groppa con un'energia ammirevole. Semplicemente, le inserisce nel novero (logico, oggettivo) della vita, di ciò che capita, delle cose che compongono l'incredibile affresco dell'esistenza. Il Parkinson è un pezzo di Ermes, è una sua condizione, un pezzo della sua via e del suo transito. Non una sola riga del libro esclude o maledice o peggio ancora "non capisce". Tutto il libro, al contrario, è un percorso di comprensione, di curiosità, un viaggio iniziatico dentro una dura malattia e dunque dentro se stesso, i propri ricordi, le proprie cognizioni, le proprie capacità». (Dalla prefazione di Michele Serra)
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