Reseña del editor:
"Alla democrazia tutti si aggrappano, forti del comodo slogan che essa sarà anche piena di difetti ma che è il meglio ottenibile in questa valle di lacrime. Di qui, l'abbandono di quello spirito che in tutte le scienze porta alla ricerca, al provare e al riprovare, sempre guardando al di là della siepe e immaginando cosa ci sia dietro l'angolo. La ragione di tanta prudenza è probabilmente - nel fatto che tutti avvertono la pericolosità del mettere mano al castello della democrazia: ben sapendo (o inconsciamente fiutando) che il solo spostamento di un mattone provocherebbe una reazione a catena di mattoni da spostare, da sostituire, da rimuovere fino alla rasa al suolo del castello intero. Basterebbe del resto la domanda con cui questo libro si apre: al mondo i poveri sono più dei ricchi, gli sfruttati sono più degli sfruttatori. Come mai non sono al governo? Come mai non comandano loro? La risposta a quel "come mai?" ne genererebbe un altro, poi un altro, e così via. A tre successivi "perché?" di un bambino (come quello implicito nel vestito nuovo dell'imperatore) non resisterebbero i fondamenti della Summa Theologica di san Tommaso d'Aquino: figuriamoci il castello di carte della democrazia!"
Contraportada:
una scrittura gradevole e stimolante. Luigi Lunari traccia qui la strada rivoluzionaria, ma estremamente persuasiva che porta la democrazia a evolversi verso una forma di più razionale ed efficiente “meritocrazia”, un libro per riflettere sul mondo in cui viviamo. Non vi è teoria, scientifica o morale, che ogni tanto non debba essere ripensata, in modo da verificare se è ancora valida o se non abbia bisogno di un aggiustamento. C’è solo un’idea che sfugge a questo tagliando di controllo: la democrazia. Che malgrado tutti sappiano che è fondata su un mito ingannevole (“i più hanno ragione”) viene supinamente accettata senza che nessuno si ponga il problema se non sia possibile andare avanti, trovare qualcosa di meglio. Politici e studiosi si trincerano dietro l’idea che nulla può esserci di meglio, e rinunciano a priori a ogni ricerca di superamento. Questo agile e corrosivo libretto smonta questa situazione: si può, si deve cercare! La democrazia ha fatto il suo tempo e si va scontrando con i propri limiti.
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